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Siamo le streghe del Maniero.

Siamo giovani fanciulle, studentesse, siamo madri solitarie, madri di cuccioli pelosi, siamo innamorate delle donne, siamo innamorate di uomini, siamo saggie anziane e cuoche; siamo scrittrici, poetesse, amanti dell’arte e della letteratura; siamo brave nei lavori manuali e logiche.

Siamo tante donne diverse e conviviamo con armonia nel Maniero.

Festeggiamo i Sabba, celebriamo la Luna, ci purifichiamo e facciamo magie.

Il Maniero è un rifugio per tutte le streghe che hanno bisogno di un posto dove imparare e far domande, ma anche insegnare; arricchendoci a vicenda.

Entrate nella nostra dimora e inebriatevi di magia.

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Samhain

La Ruota dell’anno continua a girare, e siamo giunti al tempo di Samhain l’ultima festa del raccolto, la fine del ciclo agricolo con la raccolta finale.

Momento in cui la terra ha già dato tutti i suoi frutti e così si effettua l’ultimo raccolto e l’immagazzinamento dello stesso per prepararsi all’Inverno, i frutti che rimanevano nei campi dopo la notte non potevano più essere presi perché ormai appartenevano agli spiriti a cui venivano offerti affinché portassero abbondanza nei futuri cicli.

Per questo i rituali prevedevano dei ringraziamenti per ciò che la terra aveva donato e la preparazione spirituale al nuovo anno, a tal proposito la gente spegneva il fuoco che aveva in casa (rappresentazione del vecchio anno) per riaccenderlo con la nuova fiamma (nuovo anno).

Questo è un Sabba molto importante: rappresenta la soglia tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti in quanto è il momento in cui il velo tra i due mondi si assottiglia fino a sparire; anche per questo è il periodo giusto dedicato a commemorare e celebrare gli antenati.

La natura muore, con la promessa della rinascita; in questo giorno possiamo, infatti, lavorare sul concetto di morte e rinascita, un momento oscuro di grande introspezione e raccoglimento. Samhain è anche il capodanno celtico in quanto questo Sabba segna la fine della parte luminosa dell’anno e l’inizio della parte buia: le due metà che, appunto, formano l’anno secondo i celti.

La terra, in superficie apparentemente spoglia, secca, senza vita, in realtà custodisce nel suo grembo umido e caldo il seme della vita, pronta a germogliare dopo il freddo dei mesi invernali e a rinascere.

Mabon è stato un momento di bilancio di ciò che è stato fatto, non fatto, ottenuto o no ed è stato il momento di interrogarsi su cosa vorremmo per il futuro e cosa dobbiamo lasciare andare; Samhain è un momento introspettivo ancora più profondo, ora è il tempo di scendere nelle tenebre di noi stessi.

Bisogna spogliarsi di ciò che è esteriore, lasciar andare quegli aspetti di noi che non appartengono alla nostra essenza, quei comportamenti che adottiamo, ma che magari accettiamo passivamente e non ci contraddistinguono davvero. Lasciamo andare il nostro io materiale ed esploriamo le profondità di chi siamo senza involucro, preconcetti e maschere.

Prendiamoci del tempo per stare con noi stessi, per ritrovare il vero nucleo prima di riaffacciarci di nuovo al mondo. 

Ritrovato il nostro vero io e fortificati da questo tuffo nelle tenebre di noi stessi, alla scoperta della nostra luce, tagliamo completamente con ciò che ci lasciamo alle spalle! 

Essendo Samhain il capodanno celtico è arrivato il momento dei buoni propositi.

Cosa lasciamo nell’anno vecchio e cosa vogliamo portare e coltivare nel nuovo anno? 

Bisogna concentrarsi sull’oscurità che verrà, non ci sono più proroghe o ritardi, il tempo è giunto! Bisogna concludere qualsiasi commercio non finito in Estate, saldare i debiti e riscattare i crediti ed eventualmente riscuotere gli interessi.

Proseguiremo sulle nostre vie già sancite, ma ogni cosa non portata a termine, magari quei propositi non rispettati o si lasciano andare definitivamente o bisogna affrettarsi a concluderli e archiviarli.

Il termine Samhain deriva dall’antico irlandese e significa letteralmente “fine dell’Estate” (da sam, Estate), la festa celtica che celebra l’inizio dell’Inverno e del nuovo anno.

La parola Halloween, invece, ha origine all’interno della tradizione cattolica. 

Ogni santo ha un suo giorno personale, ma il primo novembre è dedicato a tutti i santi. La festività venne spostata proprio al 1º a partire dal VII secolo e raddoppiata con la festività dei Morti per volere di Papa Bonifacio IV, per inglobare i rituali di Samhain ancora praticati dalla gente dei territori agricoli dando vita a questo miscuglio di tradizioni contadine, molto diverse tra loro nelle regioni italiane e nel mondo e creando questo amore-odio per la festività non chè la non chiara provenienza.

La parola “Halloween”, deriva appunto da “Hallow”, o persona santa e da “een”, contrazione di “even”, che indica la sera/notte prima. Quindi Halloween è l’abbreviazione scozzese di Allhallow-even, che significa “la Vigilia di Ognissanti, ultima notte di ottobre”. 

Negli Stati Uniti la festa è molto più sentita rispetto all’Italia, da noi l’accettazione di una festività che già apparteneva ai nostri avi sta avvenendo solo negli ultimi anni. Negli USA si è diffusa progressivamente a partire da metà dell’800 grazie agli irlandesi che immigrarono in seguito ad una forte carestia, fondendo così ciò che rimaneva delle tradizioni celtiche ancora in uso nelle comunità rurali e l’interpretazione delle stesse nelle ex colonie.

La tradizione delle zucche intagliate è a sua volta molto antica perché sempre i celti, durante la vigilia di Samhain, erano soliti intagliare volti mostruosi nelle rape per tenere lontani gli spiriti cattivi, le case erano aperte, ma per antenati e spiriti benevoli; la credenza diceva che i volti mostruosi potessero tenere lontani gli spiriti non ben intenzionati.

Le rape vennero sostituite con le zucche quando gli irlandesi giunti negli Stati Uniti scoprirono che queste ultime, lì molto diffuse, si prestavano meglio a essere intagliate. 

Vi starete chiedendo quali siano queste tradizioni italiane legate a questa festività:

Qui in Piemonte e anche in Val D’Aosta si è soliti lasciare la tavola imbandita e ci si reca a far visita ai propri cari al cimitero cosicché i cari defunti possano consumare il pasto in pace con la casa vuota mentre i parenti abbelliscono le tombe con fiori freschi.

Sempre in Piemonte tra montagne del Canavese, l’usanza è un poco differente, si è soliti preparare la colazione per i defunti. Alla vigilia dei morti si apparecchia la tavola con le cose che i propri cari preferivano mangiare e si lascia la tavola imbandita dalla sera della vigilia fino quasi all’ora di pranzo del giorno dei morti.

in Lombardia, la notte tra l’1 e il 2 novembre si suole ancora mettere in cucina un vaso di acqua fresca perché i morti possano dissetarsi.

In Friuli si lascia un lume acceso, un secchio d’acqua e un po’ di pane.

Nel Veneto, per scongiurare la tristezza, nel giorno dei morti gli amanti offrono alle promesse spose un sacchetto con dentro fave in pasta frolla colorata, i cosiddetti “Ossi da Morti”.

In Trentino le campane suonano per molte ore a chiamare le anime che si dice si radunino intorno alle case a spiare alle finestre. Anche in questa regione si lascia la tavola apparecchiata e il focolare resta acceso durante la notte.

Nelle campagne cremonesi ci si alza presto la mattina e si rassettano subito i letti affinché le anime dei cari possano trovarvi riposo.

In Liguria la tradizione vuole che il giorno dei morti si preparino i “bacilli” (fave secche) e i “balletti” (castagne bollite). Tanti anni fa, alla vigilia del giorno dedicato ai morti i bambini si recavano di casa in casa per ricevere il “ben dei morti” (fave, castagne e fichi secchi), poi dicevano le preghiere e i nonni raccontavano storie e leggende paurose.

In Umbria si producono tipici dolcetti devozionali a forma di fave, detti “Stinchetti dei Morti”, che si consumano da antichissimo tempo nella ricorrenza dei defunti quasi a voler mitigare il sentimento di tristezza e sostituire le carezze dei cari che non ci sono più. Sempre in Umbria si svolge ancora oggi la Fiera dei Morti, una sorta di rituale che simboleggia i cicli della vita.

In Abruzzo, oltre all’usanza di lasciare il tavolo da pranzo apparecchiato, si lasciano dei lumini accesi alla finestra, tanti quante sono le anime care, e i bimbi si mandano a dormire con un cartoccio di fave dolci e confetti come simbolo di legame tra le generazioni passate e quelle presenti.

A Roma la tradizione voleva che, il giorno dei morti, si consumasse il pasto accanto alla tomba di un parente per tenergli compagnia.

In Sicilia il 2 novembre è una festa particolarmente gioiosa per i bambini. Infatti vien fatto loro credere che, se sono stati buoni e hanno pregato per le anime care, i morti torneranno a portar loro dei doni. Quando i fanciulli sono a dormire, i genitori preparano i tradizionali “pupi di zuccaro” (bambole di zucchero), con castagne, cioccolatini e monetine, li nascondono e al mattino i bimbi iniziano la ricerca.

In Sardegna la mattina del 2 novembre i ragazzi si recano per le piazze e di porta in porta per chiedere delle offerte e ricevono in dono pane fatto in casa, fichi secchi, fave, melagrane, mandorle, uva passa e dolci. La sera della vigilia anche qui si accendono i lumini e si lasciano la tavola apparecchiata e le credenze aperte.

Questo Sabba è così conosciuto e radicato nelle tradizioni non solo delle varie regioni italiane, ma di tutto il mondo (un ulteriore esempio è il festeggiamento del giorno dei morti in Messico), che contiene molteplici modi per celebrarlo.

Noi streghe del Maniero per commemorare Samhain siamo solite:

-prenderci dei momenti per noi per scendere nelle nostre tenebre e fare il punto della situazione, cosa tagliamo e cosa vogliamo cominciare? Oltre al chi siamo davvero spogliate di ogni maschera?

-andare a portare i fiori freschi ai nostri cari che non ci sono più e poi imbandire la tavola della la colazione per loro.

-mangiamo qualcosa di tematico, la nostra Cucina Incantata prepara sempre delle leccornie speciali.

Pasta al forno zucca e salsiccia
Torta dolce zucca, ricotta e gocce di cioccolata
Biscottini stregoneschi

(al fondo dell’articolo cosa mangiare a Samhain per allinearsi al meglio alla festività)

-lasciamo fuori la porta del Maniero un calderone pieno di caramelle e cioccolatini in modo che i bimbi e i ragazzini possano servirsi da soli durante il loro “dolcetto o scherzetto”.

-ci mascheriamo, soprattutto se usciamo dal Maniero una volta fatto buio.

Qui al Maniero è sempre stata usanza mascherarsi al calar delle tenebre del 31 Ottobre per mescolarsi pacificamente con le anime erranti degli spiriti cosicché non potessero vederci in volto.

-facciamo la rituale pesca della mela nel caderone

Altra radizione molto importante per celebrare questo Sabba. Vengono messe delle mele in un calderone pieno di acqua e si cerca di pescare la mela con la bocca senza l’uso delle mani. Se si riesce nell’intento sarà un anno fortunato! Bisogna poi seppellire la mela pescata affinché germogli come i buoni propositi che si hanno fatto per l’anno avvenire.

Zucche, ragnatele, ragni e cappelli a punta non mancano per decorare i nostri altari e il Maniero in generale!

Altare della nostra Cucina Incantata

Candela tematica

Condividiamo la poesia “Notte di Samahin” scritta dalla nostra streghetta artista:

NOTTE DI SAMHAIN

Non si ode il crepitar del focolare
Tutti in silenzio nelle buie case
Si attende in quiete il nuovo anno
Lo scudo si abbassa e non c’è inganno
Il velo precipita in fondo
Due mondi così diversi nel profondo
In contatto potrai entrar
Se con indosso una maschera nella notte vorrai girar
Nel sottil confine tra la vita e la morte
Nelle tenebre si danza p
er tutta la notte

Per allinearsi alle festività è importante non solo la celebrazione e la decorazione degli altari, ma anche quello che si mangia! Per cui cosa si mangia per celebrare al meglio Samhain?
Innanzi tutto un’importante introduzione: non da molto è finito il periodo della transumanza, gli animali vengono riaccompagnati verso le pianure dove potranno stare più al caldo nelle loro stalle durante i mesi invernali. Sia anticamente che ancora oggi capita che vengano macellate le bestie più anziane che probabilmente non saranno in grado di sopravvivere o comunque di star bene durante l’Inverno; come a Lughnasadh dove veniva sacrificata una mucca per sfamare degnamente vista la fatica del raccolto, anche a Samhain tra gli alimenti protagonisti vi è la carne. A differenza, però, delle grigliate estive le cotture sono lente e i piatti sono più sostanziosi, si era soliti fare uno spezzatino in quanto la carne poteva essere conservata per più giorni, inoltre spesso veniva fatto con il vino cosicché portasse calore al corpo nei freddi giorni d’Autunno che danza verso l’Inverno. La seconda preparazione tipica era il bollito, sia perché permetteva la conservazione della carne per più giorni rispetto alla cottura sulla griglia e sia perché esaurita la carne ci si sfamava con il brodo per i giorni a seguire. Assolutamente ideali per cui preparazioni come il citato spezzatino (ancora più gustoso con accompagnamento di patate) e bollito, ma potete sbizzarrirvi con brodo di pollo, minestra di pancetta e legumi, oppure la torta salata di carne, specialità della nostra strega cuoca; ideale perché dopo aver cucinato la tritata in padella si farcisce la torta e la si fa cuocere in forno e persino le dimore moderne che non hanno il fuoco di un camino possono riscoprire l’atmosfera e il calore del focolare grazie al forno classico che ormai tutte le cucine possiedono.

Altro alimento che ovviamente non può mancare è la zucca! Colorata, cremosa, dal gusto agrodolce è ormai simbolo di questa festività e ottima alternativa per vegani o vegetariani e può essere utilizzata sia per piatti dolci che salati.

Come anche la mela già citata nell’articolo su Mabon, la zucca racchiude tanti significati e simboli soprattutto legati alla morte, alla rinascita e alla fertilità.

Chi non ricorda la celebre zucca di Cenerentola che nella fiaba si trasforma in una splendida carrozza grazie alla buona fata? Proprio questa fiaba è un’allegoria della rinascita dai piani più bassi fino ad arrivare al cielo e riflette il simbolo della zucca che fin dall’antichità rappresenta la resurrezione dei morti grazie ai suoi tanti semi.

Infine qualcosa di tematico, di “scary” per restare totalmente nel mood di questa festività!

Vi salutiamo per cui con una considerazione…

Negli ultimi anni argomenti come “oscurità”, “tenebre” e cambiamento vengono trattati come qualcosa di negativo. Noi streghe del Maniero crediamo che non ci sia negatività nelle emozioni cosiddette “oscure”. Per noi il cambiamento è un momento positivo, ci diciamo sempre che cambiamento non è perdita, ma evoluzione e quindi anche la discesa nelle tenebre è un momento assolutamente normale che fa parte di chi siamo esattamente quanto la nostra luce.

Abbiamo fatto pace e accettato le nostre tenebre da un po’, non allontaniamo o nascondiamo le cose che convenzionalmente sono indicate come negative, oscure. I nostri lati oscuri e le nostre tenebre fanno parte di chi siamo e Samahin è proprio questo! La terra si prepara al riposo e all’oscurità e noi con lei dobbiamo vivere questo momento di buio non come un qualcosa che presto passerà, ma come un passaggio in continuo divenire, l’altra faccia della stessa medaglia.

Vi auguriamo quindi buon Samhain e buone tenebre!

Mabon

Mabon è la seconda festa festa del raccolto dopo Lughnasadh.

Abbiamo da poco ringraziato per l’abbondanza ricevuta, celebrato il lavoro svolto fino ad adesso e ci siamo anche fermati un poco per il meritato riposo estivo dopo un anno di lavoro; abbiamo, inoltre festeggiato con i nostri cari per commemorare tutti questi elementi culminando in grigliate e pranzi all’aperto il 15 Agosto.

Nei tempi antichi e ancora oggi per chi lavora la terra Lughnasadh è stata l’ultima fatica prima del riposo invernale della terra, di pari passo col nascondersi progressivo del sole, ma con il nuovo modo di vivere moderno e soprattutto per chi non è un coltivatore, non seguendo più i cicli naturali, mentre la terra si avvia al riposo Settembre sembra un nuovo inizio: si rientra dalle vacanze estive, riprende l’anno scolastico, l’aria si fa più fresca e frizzante dopo la calura estiva e per cui il corpo sembra più vivo ed energico; ci sentiamo carichi di stimoli e con grandi propositi di nuovi inizi, la terra va verso il riposo e noi pensiamo di volare come dei razzi.

Questa festa racchiude, infatti, in se una bivalenza e un equilibrio molto forti! Ma andiamo con ordine!

Il giorno in cui cade Mabon va tra il 19 e il 22 Settembre, come tutti gli equinozi la data cambia quasi ogni anno.
Esattamente come ad Ostara in questo momento luce e oscurità hanno la stessa durata, le ore luminose e le ore di buio sono pari, ovviamente perché la festività coincide con l’Equinozio d’Autunno. Dopo questa data le ore di buio prevarranno su quelle di luce fino a dopo Ostara (festa che coincide con l’Equinozio di Primavera).

Come detto: mentre la terra si prepara a “morire” noi ci sentiamo pieni di obiettivi, mentre ci crogioliamo nell’abbondanza del raccolto: mele, zucca, cannella e tutto che si colora adorabilmente di arancione, mentre immaginiamo le nostre serate con una cioccolata o una tisana, le giornate però si accorciano e cadiamo inesorabilmente nelle tenebre; le prime piogge e l’aria più fresca ci attivano, ma nel contempo il nostro corpo ha bisogno di luce, luce che piano piano sta morendo e noi di conseguenza subiremo gli effetti letargici a Novembre.
Una cosa importantissima da fare per Mabon è per cui: equilibrio!

Progettiamo di iscriverci in palestra, di svegliarci presto ogni mattina e fare quelle lunghe passeggiate che ci eravamo ripromessi di fare con il nostro cagnolino, abbiamo l’agenda piena di impegni, nel mentre vogliamo anche fare qualcosa di artistico non so mi iscrivo a pittura, ma voglio anche dedicarmi a me per cui coccole dal parrucchiere, o estetista, o mi prendo il weekend per fare delle gite con la persona che amo.

Care anime profonde è tutto bellissimo, ma se non mettete il freno arriverete alla prossima festività Samhain morti (battuta con doppio senso). Correre così è un po’ come se nei tempi antichi avessero sprecato tutto il raccolto, visto che abbondante in quel momento, in feste e gozzoviglie per poi arrivare alle porte dell’Inverno senza nulla da parte.
La chiave di questa festività è equilibrio! Ringraziamo per l’abbondanza ricevuta, prendiamoci dei momenti per crogiolarci in questa abbondanza, ma non esageriamo, non sprechiamo e non “strafacciamo”. Tiriamo le somme degli obiettivi raggiunti fin qui, iniziamo a mettere le basi sui nuovi propositi, ma lasciamo andare! Non fraintendete quello che noi Streghe del Maniero stiamo suggerendo: ci sono quei progetti inevitabili che dobbiamo assolutamente mantenere come l’inizio della scuola e l’impegno di studiare e andare bene, la ripresa del lavoro con buoni intenti… e ci sono questi progetti che vorremmo intraprendere esempio: andare in palestra, ma quando e non diciamo se, ma quando perché succederà… quando sentirete che siete arrivati al limite dovete lasciare andare. Che non significa licenziatevi o mollate la scuola, semplicemente lasciate andare quei comportamenti auto distruttivi e di stress che vi stanno portando all’esaurimento, concentrati sull’obiettivo con meno aspettative, fallire in qualcosa non è fallire in tutto, accettate che non potete controllare tutto, accettate che qualcosa che volevate fare, uno tra i buoni propositi o non lo avete poi fatto oppure non è andato come volevate. Va tutto bene! Lasciate andare, ci sarà il momento per recuperare.

Vogliamo citarvi un pezzo della canzone “Mabon” di Lisa Thiel che riassume meravigliosamente tutto questo:

“And as we journey through the darkness And as we continue to descend We learn to let go of what obscures our soul And re-discover our true being in the endOh now is the time of the Harvest, As we draw near to the years end Now is the time of Mabon Autumn is the time to descend”
“E mentre viaggiamo attraverso l’oscurità E mentre continuiamo a scendere Impariamo a lasciar andare ciò che oscura la nostra anima E riscoprire il nostro vero essere alla fineOh ora è il tempo del raccolto, Mentre ci avviciniamo alla fine degli anni Ora è il momento di Mabon L’autunno è il momento di scendere”

Ribadendo ancora una volta: l’essenza di questa festività è dedicarsi alla riflessione e all’introspezione, al bilancio sui dodici mesi appena conclusi, ricordandosi di ringraziare per tutto ciò che si è conquistato e poi il momento ideale per sognare, desiderare e pianificare per i dodici mesi a venire, ma senza lanciarsi in mille progetti.

Come ad Ostara un bagno di Equinozio può aiutarvi a riequilibrare queste energie, consigliamo di utilizzare oli essenziali alla lavanda e menta piperita!

L’olio essenziale alla lavanda è uno dei migliori mezzi da utilizzare per la purificazione, la protezione e i rituali di guarigione. Le sue proprietà calmanti aiutano a centrare la mente ed sono di grande aiuto per la meditazione. La lavanda è la pianta per eccellenza adatta per calmare una mente iperattiva e stabilizzare le emozioni. 

L’olio essenziale alla menta piperita, invece, quieta la mente, aiuta la concentrazione per lo studio e aiuta a concentrarsi sulle proprie intenzioni. Può essere usato per rituali di protezione e pulizia. Elimina dalle emozioni persistenti ed elimina paure o attaccamenti irrazionali. È un buon olio per cercare direzione e chiarezza mentale. 

Queste proprietà li rendono perfetti per riequilibrare. Consigliamo di riempire la vasca di acqua, una manciata di sale grosso e 5 gocce di olio sia di lavanda che di menta, se non avete la vasca potete preparare una boccetta con i medesimi ingredienti anche usando un contenitore vuoto di deodorante, mettete poi il composto di olio, acqua e sale sulla spugna e passatela sul corpo delicatamente lasciando che la pelle assorba le sue proprietà prima di lavarvi e sciacquarvi.

In questo momento notiamo la natura mutare, gli alberi perdono le foglie i colori da verdi intensi cambiano prendendo sfumature d’arancio. La rigogliosità estiva lascia il posto alle prime piogge e alla nebbia, i fiori seccano e i gambi delle piante muoiono, molti animali e gli abitanti del piccolo popolo si ritirano tornando in letargo.

La Dea che era fanciulla ad Imbolc e ha trovato il suo compagno a Beltaine si fa crona, anziana e ritirandosi prepara la terra a fermarsi e riposare fino alla morte per poter poi rinascere a nuova vita in questo ciclo continuo.

Nella mitologia Celtica oltre ad essere il nome di questo Sabba è il nome del Dio Bambino, il portatore di luce simbolo della giovinezza, dell’immortalità, della vegetazione, dei raccolti e della caccia.
A soli tre giorni dalla sua nascita Mabon (Dio Sole Bambino) fu strappato dalle braccia di sua madre (La Dea Madre Modron) e portato nell’Ade cosicché non potesse più splendere, ma trovò il modo di rinascere come nuovo seme rifugiandosi nel grembo della Grande Madre per poi rinascere riportando la Luce alla natura.

Un’altra versione del mito narra, invece, che Mabon fa rapito 3 giorni dopo la sua nascita proprio da sua madre Modron che lo relegò nell’oltretomba celtico (che è ben diverso dall’Ade che troviamo nella mitologia Greca con Ade e Persefone e moooolto diverso dalla concezione di inferno cristiana); l’oltretomba celtico è un luogo fatto di abbondanza di cibo e giovinezza eterna ed è così che Mabon acquisì l’eterna giovinezza, non sarebbe mai invecchiato e nemmeno morto in quanto non era comunque vivente allora trovò il modo di rinascere nuovamente tornando nel grembo di sua madre.

Questa come anche il mito di Demetra, Ade e Persefone narra della natura che perisce e si spegne, senza più la Luce che porta la scintilla per splendere e permetterle di nascere; come il sole del mattino ancora prigioniero della notte.

Questi miti danno appunto una spiegazione più visiva a ciò che sta accadendo alla Natura, il suo morire per poi rinascere.

Noi Streghe del Maniero vogliamo lasciarvi dei consigli per allineavi a questa festività.

Oltre al –bagno di equinozio potete fare: -una torta di mele, simbolo di questa festività.

rinvasare, potare o comunque prendervi cura delle vostre piantine! Stanno sfiorendo e andando verso il sonno invernale, togliete le foglie secche, sistemate la terra e cantate per loro.

Infine come già detto più di una volta all’inizio di questo post: -meditate! Prendevi il tempo per fare il punto della situazione e -lasciate andare.

Come potete decorare i vostri altari? Sbizzarritevi utilizzando i colori autunnali! Rosso, marrone, arancio, giallo e verde scuro; foglie, candele, mele come offerte, bastoncini di cannella e zucche (vere o finte). Se volete aggiungete anche alla stessa altezza una candela bianca e una nera ad indicare l’equilibrio tra luce e buio che questa festività porta con se.

Ghirlanda fuori la porta del Maniero
Altare della nostra Cucina Incantata

La meravigliosa candela di Mabon

La Cucina Incantata del Maniero per il periodo di Mabon ha sempre in serbo tante leccornie dai colori d’Autunno…

Il simbolo sacro dell’Autunno è la mela! Frutto di conoscenza e di potere, al suo interno inoltre vi è una stella a cinque punte che rappresenta la magia e lo spirito.

Questo frutto è conosciuto praticamente da sempre: basti pensare ad Adamo ed Eva nell’Eden, ma anche alla mela d’oro della discordia, lanciata dalla Dea Discordia stessa, prima della guerra di Troia, quando le tre Dee dell’Olimpo, Era, Atena ed Afrodite, promisero a Paride doni affinché scegliesse una di loro come “la più bella”.

Le mele hanno anche sempre riscosso grandi consensi sia oggi che nei tempi antichi grazie alla loro capacità di mantenersi a lungo nel tempo, cosa che consentiva di nutrirsene nei mesi invernali, quando c’era penuria di altri frutti.

Anche l’albero di melo riveste un ruolo importante, nella cultura celtica, ogni albero che vive sulla terra svolge una doppia funzione: da un lato è emblema di poteri magici e dall’altro dimora degli abitanti del piccolo popolo.

Benedetta per cui ogni preparazione a base di mele! La nostra specialissima Strega Cuoca ogni anno ci delizia con la sua speciale torta di mele e con le sue buonissime frittelle alle mele, piatto della cucina Piemontese chiamato fricieuj; ricordiamo che siamo streghe di Torino e dei boschi del Canavese.

Un altro ingrediente tipico che ci accompagnerà fino a dopo Samhain è la zucca!

Potete usarla per fare creme di zucca, risotti e persino torte dolci! È estremamente versatile, noi Streghe del Maniero l’abbiamo usata persino per farci un frappé!

Frappè alla zucca con panna e polvere di cannella

Un altro ingrediente che non può mancare sulle tavole imbandite a Mabon è la cipolla! Da inserire nelle preparazioni o mangiata in insalata. Questa verdura ha una fortissima correlazione con la Dea Anziana.

Infine la menta riempirà anche di quelle particolari energie frizzanti percepibili quando cadono le prime piogge che bagnano la terra secca, perfetta per allinearsi a questa stagione.

Vi sentite pronti a celebrare l’Equinozio d’Autunno, Mabon e tutte le energie di mutamento che si stanno sprigionando?

Lughnasadh

Lughnasadh è una festività che celebra la gratitudine e l’abbondanza, è il momento di fermarsi e cogliere i frutti del proprio raccolto: ciò che è stato seminato da Imbolc sia materialmente, emotivamente che magicamente viene raccolto e ci si prende il tempo per ringraziare per l’abbondanza ricevuta affinché sia di buon auspicio per propiziarne la continuità nel futuro.

Anticamente e ancora oggi nelle comunità contadine è la prima festa del raccolto: tempo in cui le spighe di grano vengono tagliate e si inizia a fare le scorte che serviranno nel lungo periodo dell’Inverno. È importante ricordare che non è ovvio avere cibo ogni giorno, pane e tutti i viveri che permettono di sostentarsi. Benedetti, perciò, tutti i gesti volti ad aiutare il prossimo, chi vive nell’abbondanza può pensare di donare a coloro che sono meno fortunati, ma senza smarrire se stessi dedicandosi solo agli altri senza curare e accudire il proprio io.

Festività dalla forte valenza introspettiva: fermiamoci, prendiamoci un momento per analizzare e valutare come sono andati i nostri progetti, come abbiamo affrontato le sfide quotidiane, come abbiamo reagito e cosa abbiamo davvero “raccolto” portato a casa e raggiunto.

Noi streghe del Maniero abbiamo notato che allinearsi a questa festività è incredibilmente spontaneo, portiamo degli esempi: si è agli ultimi giorni di lavoro prima del meritato riposo estivo e valutare come sia andata la stagione lavorativa avviene in modo assolutamente naturale. Gli studenti non universitari, in vacanza da circa un paio di mesi, devono fare il punto della situazione “Come sono messo con i compiti? Con i propositi estivi che mi ero dato? Come voglio iniziare il prossimo anno scolastico?”. Gli universitari sono agli ultimi esami prima della chiusura della sessione estiva e come i lavoratori potranno godersi presto il meritato riposo pensando a ciò che hanno raggiunto.
Il “tirare le somme” dell’anno aziona questa modalità nella mente di valutazione: come detto cosa si è raggiunto, ma persino cosa no, cosa non è andato come si voleva, cosa si ha perso; quasi come se a Settembre inizi un nuovo anno effettivo, cosa che poi non è così errata: nuovo anno scolastico, nuova stagione lavorativa in certi settori…

Tra i rituali per celebrare questa festività, infatti, vi sono alcune semplici pratiche particolarmente riflessive:

  • analizzare e annotare i pensieri e riflessioni di questo periodo su un diario.
  • iniziare un nuovo libro, meglio ancora se di cucina
  • è anche il momento giusto per purificare gli strumenti dell’arte con delle fumigazioni, (per svolgere questa pratica è consigliabile svuotare l’altare per poi riordinarlo, impossibile farlo senza avere un momento di analisi toccando ogni strumento e ricordando come sia stato usato durante l’anno)
  • creare una “pergamena dei desideri” scrivendo ciò che dovrà fiorire con il prossimo raccolto e bruciarla.
  • sacrificare ritualmente le emozioni negative, le abitudini nocive, trasferendole in un pezzetto di pane che si è preparato o comprato per poi gettarlo nella natura o nel fuoco, (questa pratica anticipa una serie di pratiche allineate alla prossima festività: Mabon “E mentre impariamo a scendere nell’oscurità, impariamo anche a lasciar andare ciò che oscura la nostra anima”, ma ne parleremo a tempo debito)

Avrete sicuramente notato quanto siano introspettivi questi rituali, ora elenchiamo anche gli altri adatti per celebrare Lughnasadh:

  • ringraziare ricordando il tepore e la bontà, (abbiamo già citato il ringraziamento, appunto tra i punti focali della festività)
  • comprate del pane fresco o farlo in casa, (il pane è il cibo protagonista di questa festività)
  • fare offerte di pane ai poveri o agli animali selvatici.
  • fare delle bamboline di spighe o di foglie di mais; possono essere utilizzate nei rituali o semplicemente come decorazione, per propiziare l’abbondanza, (parleremo tra poco di questa attività)
  • fare delle candele gialle o arancioni e passarci qualche goccia di olio al rosmarino (il rosmarino attira l’abbondanza)
  • fare delle bottiglie della strega per richiamare abbondanza in denaro, specificando anche l’oggetto materiale bramato
  • passare la giornata in giro con amici e familiari all’aperto nella natura, magari fare un bel pic-nic o una grigliata, (considerate che la celebrazione di questa festività veniva protratta dopo il 15 Agosto, sia perché il periodo del raccolto non durava una semplice giornata e sia perché le energie in circolo sono tante, ma fluiscono in modo naturale molto lentamente. Molte usanze e passatempi dedicati alla celebrazione del Ferragosto hanno preso spunto dalle celebrazioni per Lughnasadh)

(I rituali sopra citati escluse le nostre interpretazioni e spiegazioni sono presi dall’articolo sulla festività Lughnasadh di Strega delle mele, dove ne troverete di ulteriori! Cercatela su Facebook, Instagram o direttamente sul suo sito i suoi contenuti sono deliziosi e di ispirazione per tutti ❤️)

Torniamo alla festività in se! Lughnasadh è il momento in cui si tagliano le spighe di grano che serviranno per avere pane sulle tavole per tutti i mesi freddi e aridi. Il Dio si sacrifica morendo, donando se stesso alla natura affinché i raccolti siano abbondanti. Un gesto meraviglioso questo sacrificio da cui prende anche nome la festività “Lughnasadh”: il grano veniva identificato come uno degli aspetti del Dio visto come Sole, che i Gaelici chiamavano Lug, colui che si sacrifica sotto forma di grano per dare nutrimento alla popolazione.
La Dea ancora incinta benedice la Terra con le sue lacrime e diventa Crona, iniziando ad invecchiare e con lei la Terra stessa incomincia il suo percorso di trasformazione: possiamo vedere nella natura i primi acquazzoni, le giornate che effettivamente si fanno più fresche, le notti meno afose e il sole tramonta prima.

Come viene festeggiato questo momento? Semplicemente in compagnia di amici, parenti e tutte le persone che fanno stare bene; mangiando, brindando e rilassandosi!
Dopo il lavoro, il riposo. Ci si ferma per godersi i frutti di tutto un anno di impegno, si gode del Sole e della natura. L’Autunno arriverà sufficientemente presto, e poi non si avranno più tante occasioni per uscire.
Considerando che i festeggiamenti iniziano alla vigilia di Lughnasadh (31 Luglio), fin dopo il 15 Agosto possiamo notare quanto questa festività racchiuda in se due momenti fondamentali: il desiderio del riposo e dell’inizio delle ferie, ma nello stesso momento il saluto all’Estate con la mente rivolta a ciò che sarà del “nuovo” anno.

Insieme al ringraziamento, al momento introspettivo, al rilassamento e al divertimento, questa festività parla di sacrificio. Come il Dio si sacrifica per il raccolto è usanza utilizzare, sacrificare alcune spighe di grano senza farle diventare pane, per intrecciarle e trasformarle in bamboline che vengono poste sugli altari per buon auspicio. Immaginate quando il grano era contato l’importanza e la valenza di tale gesto. 
Il momento della mietitura era, infatti, considerato il cardine, un momento fondamentale, una delle feste più importanti tra tutte, perché, se si fosse stati colpiti da carestia non ci sarebbe stata possibilità di superare il rigido Inverno che, ormai, si faceva prossimo e nel passato voleva dire sopravvivenza o morte. 

Ai tempi moderni, soprattutto per coloro che non sono contadini questo sacrificio può tradursi nella “carità”, nell’aiutare altri e perché no volendo sacrificando qualcosa di personale donandolo al fuoco o alla natura, può essere anche sotto forma di fioretto.

L’importanza del pane e della prima mietitura ha avuto una risonanza così grande da aver “creato” la festività corrispettiva cristiana la festa di Lammas (da loaf-mass, “festa dei pani”), dove si festeggia la prima mietitura dell’anno portando in chiesa una pagnotta ottenuta dal nuovo raccolto.
In realtà molte volte Lughnasadh o Lammas vengono usati come sinonimi.

L’energia magica di questa festività è particolarmente propizia per dedicarsi a rituali per attirare abbondanza, allineandosi all’abbondanza che la Terra dona possiamo applicarci in incantesimi volti ad attirare prosperità in denaro, ma a differenza della festività Litha dove le energie erano propizie per attirare amore, abbondanza e per dedicarsi alla divinazione; queste energie sono specifiche per richiedere qualcosa di materiale nello specifico non solo denaro.

Per decorare gli altari i colori principali sono giallo e arancione colori del grano e del Sole, come già per Litha, ma la differenza è che le decorazioni floreali o marine legate all’Estate non sono più protagoniste sostituite dalle spighe di grano e dalle offerte alle divinità e al piccolo popolo come mele, cereali, riso e ovviamente pane! 

Lui è Pawzuph, il gatto cornuto protettore delle streghe

Il cibo tradizionale per Lughnasadh ovviamente è il pane o tutto ciò che è legato al grano, ma anche semi di mais, riso o cereali in generale. Il consumo di pietanze a base di pane o pasta permette appunto di allinearsi totalmente allo spirito di questa festività. Oltre alle già citate preparazioni di pane si può, inoltre, stuzzicare il proprio appetito con focacce, ma anche frittelle o crocchette di mais e risotti con verdure di stagione. Non scordiamo, però, che è una festività dove regnano i momenti di festa, conviviali e di gozzoviglia! Ed ecco la tradizione delle grigliate, non era insolito per una festività tanto importante decidere di sacrificare una mucca, un maiale o entrambi; si lavorava duramente nei campi sotto ai raggi dell’ultimo Sole cocente, bisognava rifocillarsi degnamente! Via via specialmente in Italia ha preso sempre più piede la tradizione di fare grigliate specialmente il 15 Agosto in occasione del Ferragosto.

Noi streghe del Maniero siamo solite iniziare i festeggiamenti il 31/07 coccolandoci con focacce e grigliate (sia di carne che di verdure per le nostre streghette vegetariane) accuratamente preparate dalla nostra strega cuoca, che non prepara semplicemente i nostri pasti, ma fa delle magie speciali nella sua cucina Incantata! Dopo l’abbondante cena ci dedichiamo alle pratiche magiche per richiamare abbondanza, ma proseguiamo i festeggiamenti e i rituali per tutto il periodo!

Le fantastiche focaccine della nostra strega cuoca

Litha


Il sabba Litha cade durante il Solstizio d’Estate, solitamente il 21 Giugno, anche se il giorno può variare. Le celebrazioni iniziamo alla vigilia e proseguono fino al 24 Giugno, il cosiddetto Litha period.

Il Solstizio d’Estate è il giorno più lungo dell’anno, quando le ore di luce sono al loro massimo e il Sole raggiunge l’apice della sua potenza, identificato anche, da molti anni, come il giorno dell’arrivo dell’Estate. I vecchi Calendari riportano il suo passaggio da tramonto a tramonto, per questo solitamente i festeggiamenti iniziano alla vigilia del Solstizio.

Questo Sabba è la celebrazione della bontà, della bellezza e del calore dell’Estate. I campi sono ricchi d’intensità, sono stati seminati e le piante sono ormai in costante crescita e fiorite; celebrare questa bellezza e abbondanza è importante in quanto di buon auspicio nella speranza che il clima sarà clemente: non troppo caldo, o troppo freddo, con la giusta pioggia e il giusto sole per poter poi raccogliere i frutti a Lughnasadh (la festività dopo) che ci sfameranno durante i mesi freddi.

A Beltane abbiamo iniziato il nostro nuovo percorso celebrando attraverso ogni cosa volta a portarci benessere e piacere. Protagonista ovviamente l’amore lussurioso e come la Terra rigogliosa e prospera pronta a sbocciare ci siamo crogiolati in piaceri lussureggianti e dedicati al corteggiamento; ricordiamo ancora che il Dio e la Dea si sono uniti a Beltane. 

Adesso si celebra tutto ciò che di bello si è raggiunto, si è costruito; infatti il Dio e la Dea incinta dalla loro unione si sposano celebrando il matrimonio sacro e consacrando con una grande festa la loro unione. 
Tutto questo ha un valore molto importante: che sia il progetto iniziato, un nuovo amore conosciuto durante il periodo di Beltane, un amore già “anziano” o la Terra prospera, è arrivato il momento di celebrare e festeggiare.

Questo giorno è anche conosciuto come mezza Estate, in quanto, per la comunità pagana, l’Estate iniziava ufficialmente a Beltane e terminava a Lughnasadh e questo è appunto il giorno intermedio tra le due feste. 

Litha è una festività che ha sempre avuto un’importanza così grande che anche dopo l’affermarsi del cattolicesimo continuava ad avere una risonanza tra le comunità contadine al punto di essere cristisnizzata con la celebrazione di San Giovanni Battista, (che tra l’altro a Torino è festa patronale e ancora oggi viene festeggiata con il falò di Litha nel centro della città, il Maniero vi ricordiamo è proprio a Torino).

Il falò di Litha nel centro della città 

In generale anche se con presupposti e auspici diversi la fiamma di Litha nemmeno nel 2021 è stata spenta e viene celebrata con falò un po’ in tutta Italia e nel mondo.
Questo fuoco permette di alimentare la potenza dell’Estate e da questo potere si prega nel calore estivo affinché porti frutta, verdura, cereali; insomma un grande raccolto. Questa potenza garantisce la continuità della vita di fronte all’oscurità in arrivo. 

A livello personale dopo la purificazione di Imbolc, il rinnovamento ad Ostara, la concretizzazione dei progetti e la celebrazione del piacere a Beltane, adesso dobbiamo festeggiare con questo fuoco, farlo nostro, cogliere la fiamma che è in noi e portarla avanti. Lei è sempre viva, sia virile che fertile e piena di forza, ci guida nella nostra crescita personale, così come guida le colture che crescono sulla Terra.

Oltre all’elemento Fuoco con la celebrazione attraverso il falò anche l’elemento Acqua è importante per questa festività. All’alba del giorno del Solstizio le donne e gli uomini, da qualche parte nel mondo ancora oggi o comunque non molti anni fa, erano soliti fare il bagno nella rugiada del mattino, chiamata “guazza”, per propiziarsi della fertilità di cui sono intrise queste acque. Si era soliti, anche, raccogliere la rugiada e preparare unguenti o bagni; la rugiada dell’erba di San Giovanni (ovvero l’Iperico) è portentosa! Aiuta come rimedio naturale per ringiovanire la pelle e ha un’azione purificante, ma… Come si raccoglie la rugiada? Innanzitutto la zona di raccolta deve essere fatta in posti incontaminati, in posti più vicini alla natura e più lontani dalle grandi città. Il periodo migliore per raccogliere la rugiada del mattino è quando la luna è in fase calante al mattino, poco prima dell’alba o durante. Si stende sull’erba un asciugamano di cotone pulito e quando è ben impregnato, si strizza in un vaso di vetro o di legno (non di metallo). Il liquido si può conservato in frigo per qualche giorno.

Inoltre a Litha viene maggiormente fuori che la figura del Dio può avere due vesti, infatti la sua personalità è così forte che in alcune tradizioni viene visto come due entità diverse e in altre Dio visto come Sole in un unico individuo.
La tradizione che noi streghe del Maniero amiamo di più è quella di Re Quercia e Re Agrifoglio. La loro storia è quella di una epica battaglia, loro incrociano le spade “soccombendo” uno all’altro ciclicamente a Litha e a Yule.

Re Quercia è la rappresentazione del Sole alla sua massima potenza e della natura che nasce e fiorisce. Nato a Yule dalla Dea come il Nuovo Sole è raffigurato da un giovane e prestante Dio dei boschi, colui che poi ha conquistato il favore, l’amore e si è unito alla Dea durante Beltane, la loro unione ha reso fertile la terra affinchè possa generare nuovi frutti. Questa unione viene resa sacra a Litha appunto con le loro nozze.

Ma lentamente l’oscurità inizia la sua avanzata, infatti dopo questo giorno pian piano le ore di buio inizieranno ad aumentare, (un minuto al giorno), fino a quando il passaggio alle Tenebre sarà evidente; per questo Re Quercia perderà il duello contro Re Agrifoglio lasciando a lui il trono e ritirandosi per poi sacrificarsi e morire a Lughnasadh per donarci il raccolto che ci sfamerà durante i mesi freddi, aridi e dominati dalle Tenebre.

Re Agrifoglio rappresenta la forza oscura e passiva dell’Inverno, egli viene rappresentato da un vecchio saggio dalla lunga barba bianca e dal sorriso radioso legato al riposo e al sacrificio. La sua vittoria a Litha assicura il ritorno dell’oscurità, la morte apparente della Natura e il suo riposo.
Re Quercia cede spazio a Re Agrifoglio, proprio per permettere alla Dea (Madre Terra) di riposare e di prepararsi al lungo sonno Invernale. Re Agrifoglio allora sarà il suo amato, il compagno di una Dea ormai matura fino a quando si ritirerà nel mondo invisibile e si riunirà al suo amato Re Quercia per poi dargli nuovamente la vita partorendolo a Yule quanto sarà lui a battere Re Agrifoglio.

Questa meravigliosa storia d’amore che descrive lo scandirsi del tempo in: nascita, crescita, ritiro e morte viene narrata anche come se il Dio, visto come Sole, fosse un’unica entità che nasce dalla Dea, cresce, si unisce a lei e si sacrifica. La Dea lo raggiunge nel mondo delle ombre mesi dopo quando arriva il momento del suo ritiro per poi partorire e ridargli la vita.

Oltre a questa vi sono altre tradizionali, altre storie come ad esempio il “triangolo” amoroso tra la Dea e i due volti del Dio Cernunnos e Maponos, storia ancora più antica.

Questa tradizione vede la divisione del ciclo annuale, quella attiva e quella passiva, rappresentate da due volti del Dio Cernunnos e Maponos, ai quali la Dea dona alternativamente le sue attenzioni. Il primo rappresenta il Dio dell’Inverno, più maturo e silenzioso, ma di grande saggezza; il secondo il Dio dell’Estate, più giovane e affascinante, brillante e forse più impulsivo, ma di grande passione.
In ogni ciclo Maponos conquista l’amore della Dea, con cui si unisce nella festa di Beltane e poi, a Samhain, muore, portando con sé il calore e la luce. Da quel momento in poi la Dea torna dal suo primo amante Cernunnos e al suo fianco, nell’apparente morte dell’anno, ella rinnova la Terra. Dal suo ventre però Maponos rinasce in Inverno e dà inizio ad un nuovo ciclo.
La Dea è la Regina, la sovrana che accorda il suo favore ad uno o all’altro Dio, permettendo così che si crei il movimento e l’equilibrio adatto perché la vita possa esistere.

La differenza che si può notare tra le prime due figure di archetipi divini, il Re Agrifoglio e il Re Quercia e le altre due, Cernunnos e Maponos, ovvero il Re dell’Inverno e il Re dell’Estate è il momento in cui questi re conquistano il favore della Dea e il regno sulla terra. I primi due infatti si combattono durante i solstizi e portano la loro influenza, negativa o positiva, in modo graduale, iniziando proprio nel momento in cui il loro opposto è al pieno della sua potenza, mentre gli altri due si presentano attivamente quando il mondo materiale e quello spirituale sono più vicini e i risvolti delle stagioni sulla terra sono già visibili, a Samhain e a Beltane.

Questa differenza è tuttavia un punto abbastanza trascurabile e secondario, mentre l’importanza principale va data alle forze opposte, quale che sia il nome che si voglia dar loro e il passaggio dall’una all’altra, interazioni peraltro appartenenti non solo alla terra e ai suoi cicli di fertilità ma anche a noi stessi. Noi, infatti, cercando l’armonia con le piccole e grandi forze del mondo esteriore scopriamo che il nostro mondo interiore non è poi così diverso e che ogni sua parte va apprezzata.

Ma adesso è il momento di festeggiare la Luce!!! Giorno di massima potenza del Sole!
Madre Terra, come detto, è al suo massimo splendore in questo momento, la Dea diventerà madre, il seme che è stato piantato in precedenza nel suo grembo è in crescita. Lei fiorisce, proprio come i fiori crescono sulla terra in abbondanza e si crogiola alla luce del suo amante, prima che si spenga.

Questo momento di potenza massima del sole è così carico di energia da far cadere il velo con il nostro mondo e quello del piccolo popolo, che aveva già iniziato ad assottigliarsi a Beltane.
Così può essere possibile entrare in contatto con fate, folletti, gnomi, pixie e con tutte le creature del piccolo popolo.

La notte di Litha, viene infatti definita “UNA NOTTE FUORI DAL TEMPO” un momento in cui ogni cosa si capovolge e durante il quale è molto facile avere esperienze sovrannaturali ed entrare in contatto con esseri fatati. Ed è per questo che i viandanti che si addentrano in quei luoghi in questa notte vengono messi in guardia di fare attenzione, poiché potrebbero imbattersi in creature e se i loro comportamenti non saranno cortesi possono rischiare di finire preda di particolari dispetti, o di perdersi nei loro mondi per molto molto tempo senza nemmeno accorgersene.
Una tradizione Piemontese afferma che se si inciampa sulla radice dell’Iperico la notte di Litha, si viene magicamente trasportati nel regno delle fate. 

Si usa, quindi, lasciare in dono un piatto con del miele, o una fetta di torta con miele, oppure del latte, cosicché le fate e gli spiriti del bosco possano andare a nutrirsi.

Il potere che scaturisce da questa festa permette di dedicarsi a rituali che solitamente chiedono più dispendio di energie: quelli per trovare l’amore, quelli di purificazione e quelli per prosperità e abbondanza economica.

Ecco due incanti semplici e in linea con le energie di questa festività che volendo potete provare:

Specifichiamo che per le magie d’amore, noi streghe del Maniero non siamo favorevoli al modificare il libero arbitrio delle persone, per cui gli incantesimi che troverete qui saranno sempre incentrati sul trovare la vostra persona e al massimo accelerare i tempi del vostro incontro.
Iniziamo: mettete qualche goccia di olio essenziale sulla fronte prima di andare a dormire. Usate un olio essenziale alla rosa per connettervi con le energie femminili e un olio essenziale al limone per le energie maschili. Mettete un quarzo rosa sul comodino vicino al letto e meditate richiamando le energie dell’amore per poi mettervi a dormire, quando sentite che state per cedere e abbracciare Morpheo chiedete alle energie in corso, usando il quarzo rosa come canale, di incontrare in sogno la persona a voi destinata e di capire come trovarla nella realtà e come raggiungerla.

Esiste anche questa tradizione popolare utilizzata in passato proprio la notte della vigilia di Litha: ogni donna non sposata era solita apparecchiare la sua tavola con una tovaglia pulita, del pane, del formaggio, del vino e quindi aprire la porta di casa e aspettare, l’uomo che avrebbe sposato, o il suo spirito, si sarebbe palesato andando a festeggiare con lei.

Invece per quanto riguarda attirare prosperità e abbondanza economica vi suggeriamo questo incanto, il procedimento è un po’ più lungo.
Utilizzate una candela verde o una candela gialla e prima di accenderla ungetela con olio essenziale alla cannella, (se usate una candela in barattolo ungete la parte di candela a cui riuscite ad accedere, se usate una candela “vergine” ungete le pareti esterne.
Prendete un foglio e scrivete una piccola ode, esempio: “con questa candela richiamo a me prosperità economica in denaro”, bruciate il foglio nella candela e alla fine del rito date le ceneri alla natura, ad esempio lanciatele al vento.

Assolutamente importante! Ricordatevi di purificare e caricare il quarzo utilizzato per il rito d’amore sia prima che dopo l’utilizzo e di lasciare un’offerta alla natura dopo il rito d’abbondanza, per questo tipo di rito il mais è una delle offerte più azzeccate.

Questo è anche il momento delle benedizioni e delle protezioni agli animali, così possiamo maggiormente includere i nostri compagni di casa nei rituali e nelle festività! Per cui possiamo scegliere o di far partecipare al nostro rituale di Litha anche il nostro cucciolo oppure dargli un regalo speciale, magari un piccolo pentacolo da appendere al collare per dargli protezione.

Infine, non meno importanti, cibo, bevande e decorazioni! Il menù per questa festa non è troppo complicato o elaborato dato che si prediligono cibi freddi con frutta e verdura semplici, noi facciamo ogni anno sbizzarrire con insalate colorate e agrodolci la nostra strega cuoca per tutti i giorni del Litha period e brindiamo ogni sera con idromele.

Per quanto riguarda gli altari le decorazioni devono rimandare all’Estate: i fiori principalmente usati per adornare sono i Girasoli e i fiori dell’Iperico o erba di San Giovanni, ma possono essere usati tutti i fiori che preferite dai colori gialli, arancioni, rossi e oro (che rimandano alle tonalità del sole, protagonista della festa), colori che possono essere usati, anche, per le candele. Infine potete aggiungere dettagli marini per restare allineati al tema estivo.

Immancabile la candela con il nome del Sabba
La porta del Maniero ha sempre una scopa di saggina appoggiata per evitare che spiriti ed energie negative entrino, ma per ogni festa viene cambiata la ghirlanda dedicata

Buona festa a tutti!

Stralci di vita al Maniero

L’incenso:

Ogni sera prima di abbandonare il mio corpo al regno dei sogni accendo un incenso. Lo faccio per ogni stanza da letto del Maniero per aiutare il sonno e purificare la stanza e chi vi dorme.
Gli incensi che preferiamo al Maniero sono: lavanda, palo santo e salvia bianca.

Sorellanza:

Quando sono andata a fare il vaccino l’infermiera ha notato il mio braccialetto con il triskell e guardandomi con dolcezza ha esclamato: “Hei anche io!”, spostando poi i suoi capelli legati in una morbida coda e mostrandomi il tatuaggio sul collo: un triskell identico al mio; sorrisi dietro alle mascherine. Bellissimo conoscere nuove Sorelle anche nell’occasione più impensabile.

La strega Tecnologica:

Io mi definisco una strega tecnologica! Ho un’applicazione su smartphone che mi indica le fasi lunari, il mio grimorio è un blog a cui solo io posso accedere, i miei libri di incantesimi sono su Kindle e scrivo i miei appunti magici sulle note del mac.

La Cucina Incantata del Maniero:

Sono la strega cuoca del Maniero e gestisco la nostra Cucina Incantata.
Parlo con le erbe, con le spezie, con gli infusi e le miscele da me create e con ogni ingrediente che utilizzo mentre preparo un piatto o creo una ricetta.
I miei calderoni traboccano di gustosissima magia.

Lo scacciaspiriti:

Volevo appendere uno scacciaspiriti per allontanare gli spiriti cattivi, ma per non appenderne uno in ogni stanza ho usato il lampadario della grande stanza all’ingresso del Maniero, punto centrale dove si incrociano tutte le altre.

La saponetta alla lavanda:

Ogni sera prima di ritirarmi nelle mie stanze e coricarmi sul mio letto, lavo le mani con una saponetta alla lavanda; le sue proprietà calmanti favoriscono il sonno di benessere. Viene utilizzata, inoltre, per allontanare la negatività e il malumore. Una coccola magica per accompagnare i miei sogni.

Stregoneria & tipi di Streghe

Magia è il rapporto con il Divino, il legame con la natura e la parte più pura e primordiale delle cose che ci circondano. Magia è lo scambio di energia con il cosmo ciò che viene preso e rilasciato. La Magia è in ognuno di noi, anche in chi non si definisce Strega e non pratica la stregoneria.

Ogni strega, ogni donna, anche uomo ovviamente; questo articolo è semplicemente scritto al femminile, ma è dedicato a chiunque.
Ogni individuo che crede e segue le tradizioni Pagane e che pratica la stregoneria ha delle caratteristiche in comune: il festeggiato dei Sabba, l’essere politeisti o comunque essere legati al divino come forza tanto maschile quando femminile, lasciare doni- offerte alle divinità e/o al piccolo popolo, credere nella legge del tre, preparare gli altari ed essere profondamente legati ai cicli stagionali della natura.


Oltre a queste caratteristiche ognuno è poi più legato e/o portato verso alcune tipologie di magia, (anche coloro che, come detto, non praticano l’arte o non sono informati sulle tradizioni antiche).

Vediamo, però, come possono essere distinte le Streghe in base alla magia a cui attingono:

Per continuare la lettera cliccate qui: https://Stregoneria &.wordpress.com/stregoneria-tipi-di-streghe/

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